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lunedì 19 maggio 2008

Italiani a Barcellona e... un maggio che sembra marzo

Ciao a tutti. Stasera sarei dovuto andare al Tortillas meeting che organizza il mio ex capo a casa sua, però visto che sono stanco morto ho deciso di rimanere a casa tranquillo, per cui ne approfitto per scrivere un po'... Come vi accennavo ieri, nel giro di nuove amicizie che sto facendo in questo ultimo periodo come non mai, sono incappato stavolta nell'ennesima italiana, Francesca, una ragazza di Forlì che da qualche settimana è arrivata a Barcellona per fare il Leonardo, quel progetto finanziato dall'Unione Europea che ti permette di fare un'esperienza lavorativa in un'impresa di un altro paese dell'unione.
Il giorno della Segunda Pascua, il 12 maggio, ricevo un'email da questa tipa che mi dice che aveva letto il mio blog e che se volevo potevamo vederci per un caffé o una birra. Dopo una settimana passata ad inviarci email, finalmente sabato pomeriggio ci siamo visti in faccia. Stavo infatti facendo un giro in centro con Mark (avevamo appena preso un caffé in plaza Orwell), quando ho deciso di inviarle un sms per dire se si voleva unire a noi. Nel giro di pochi minuti mi risponde e ci diamo appuntamento a Plaza Catalunya, all'uscita Rambla della metro linea 3. Le dico allora per sms che mi potrà riconoscere dal cappelletto nero che porto in testa. Con Mark andiamo così all'appuntamento non sapendo bene con che tipo di ragazza avremo a che fare: e subito cominciano le speculazioni. Sarà bionda o mora? Capello lungo o corto? Magra o grassa? Timida o superaperta? ... Arriviamo al luogo dell'appuntamento e ovviamente non sappiamo chi delle 10.000 persone che stanno lì ad aspettare qualcuno sia lei. Mi giro intorno cercando di vedere se qualcuno mi fissa il cappello, ma niente da fare. Ad un certo punto, i miei occhi incrociano quelli di una ragazza. Mi guarda la testa e capisce. E' lei. Si avvicina così a noi e ci presentiamo: "Piacere, encantado, por fin nos conocemos", io in italiano, Mark in spagnolo. Le chiedo se conosce il Mercadillo, dove c'è il famoso "camello" (cammello), e lei mi risponde di si, anche se non è mai stata al giardino interno, quello pieno di "frikis" come si dice qui, gente un po' strana, un po' particolare... Ci muoviamo cosi' in direzione Portaferrissa, evitando accuratamente il centro della Rambla strapieno di turisti. Arrivati al Camello, troviamo fortunatamente un tavolino e riusciamo a sederci. Mentre Mark intrattiene Francesca, io vado al bancone per chiedere da bere: una clara (birra + fanta) per me, un café con leche (caffellatte) per lei e un café con hielo (caffé col ghiaccio) per Mark. Chiacchieriamo un po' e Francesca ci racconta un po' di lei: così veniamo a sapere che già aveva fatto l'Erasmus, come me, proprio a Barcellona, che le era piaciuta la città e che per questo era tornata, per lavorare, anche se nell'ambito di un progetto che a fine anno terminerà. Ci dice che vive nell'Eixample, con un altro ragazzo italiano, a pochi passi da casa nostra.
Finito il caffé, propongo di fare due passi... Lasciamo così il Camello per andare a fare un giro nel Barri Gotic. Nel frattempo continuiamo a chiacchierare. Ci racconta di altri amici italiani che conosce a Barcellona e allora, così un po' sul serio, un po' per scherzo, butto lì l'idea di organizzare un "club" per italiani che vivono a Barcellona. Comincia allora una discussione sulla parola "club", con Mark e Francesca assolutamente contrari all'utilizzo di questa parola, che secondo loro darebbe l'idea di qualcosa di chiuso. Nel frattempo arriviamo al Tropezon mi sembra che si chiami, un posto conosciuto per le sue favolose "bombe", delle palle di patata lessa, con dentro della carne macinata: descritto cosi' forse non fa venire propria voglia però se andate a Barcellona dovete farci assolutamente un salto. Sta in Carrer de Gignas, vicino a Carrer Ample, tra la Rambla e la Via Laietana, poco oltre la chiesa della Mercé venendo dalla metro Drassanes. Qui non solo chiediamo una bomba, ma anche delle patatas bravas e ovviamente cerveza!!! Mentre mangiamo Francesca cerca di mettersi in contatto col suo coinquilino, Stefano, visto che si è data appuntamento con lui e i suoi genitori (che sono di visita) per andare a cenare, per sapere finalmente dove vedersi. Ci dice così che hanno "quedado" (si sono dati appuntamento) alla metro Paral.lel alle 21:50. Paghiamo il conto e cominciamo a muoverci verso il Raval. Arrivati, in tempissimo, alla metro, comincia a piovere. Porca vacca, che fare? Tornare a casa o rimanere in centro? Diciamo così a Francesca che se facciamo qualcosa l'avviseremo. Arriva il coinquilino e la lasciamo così andare a cena.
Rimasti soli, dico a Mark che se torno a casa non esco più, visto che fare su e giù tra Les Corts e il centro "me da palo" (mi scassa le cosiddette...). Ci facciamo nel frattempo un giretto e cerchiamo di capire che fare.
Gira qui, gira lì, alla fine ci mettiamo dentro ad un Doner Kebab del Raval. Dentro è pieno di personaggi usciti da un film di Almodovar, no vabbé esagero. Non fatemi dire cose di cui poi pentirmi; non vorrei domani mattina ricevere l'ennesima telefonata di mio padre preoccupato di quello che ha letto... Io comunque sono dispettoso e le cose le dico uguale. Dentro è pieno di pachistani, siriani... Ovviamente, essendo un Doner Kebab!!! E fin qui nulla di male. Ordiniamo e mentre aspettiamo Mark va al bagno. Quando torna mi dice di aver visto un tizio che si stava facendo un'allegra sniffata di coca (no cola evidentemente!) e che da quello che ho capito forse gli aveva pure offerto una dose... Vabbé! Poi accanto al nostro tavolo vediamo invece altri personaggi: sono 3 ma contiamo una decina di bottiglie di birra. I tipi devono essersi scolati una quantità di birra impressionante. Li guardiamo e ci sorridono eheh. Arriva finalmente la cena, ossia il shawarma. Buonissimo, e stracarico... Quando arrivo a metà, già ho lo stomaco pieno. Mentre ceniamo, mando un sms a Francesca per dirle che alla fine siamo andati a cenare al Raval e che se vogliono dopo cena possono raggiungerci. Mi risponde ok e ci diamo così appuntamento alla Rambla del Raval, dove si trova il gattone di Botero. Finiamo di cenare, chiediamo un carajillo di baileys (ossia un caffé corretto) per digerire meglio, paghiamo il conto e usciamo. L'uscita da ovviamente sulla via delle mignotte di Barcellona ehehe, la famosa Carrer de Sant Ramon, una via che Terme di Caracalla in confronto è un convento :-) Pensate che ho persino visto degli annunci di pisos en alquiler proprio in Carrer de Sant Ramon: prezzo 850 euro, piso completamente ristrutturato, con parquet e tutto, però a Carrer de Sant Ramon!!! Della serie esci di casa e ti scippano (quando ti va bene!). Arriviamo al luogo dell'appuntamento e Francesca già sta lì ad aspettarci, senza però il coinquilino, che è tornato a casa coi suoi. Ci dice che anche un'amica sua, Irene, toscana, "co su frathello", Carlo sta arrivando.
Quando ci raggiungono, decidiamo di andare a Can Pumuki, bar conosciuto tra gli studenti Erasmus per le mega feste del giovedì (a cui non ho mai partecipato, giuro! quanto meno a quelle di can pumuki), piene di studenti di ogni dove, interessati a tutto eccetto lo studio :-))... Arrivati al locale, ci sediamo su delle poltroncine e un cameriere, ovviamente italiano (di Gallarate!!), ci chiede cosa vogliamo da bere: gli chiediamo un consiglio e alla fine ci porta "agua de Valencia", una cosa con non so bene quali intrugli (credo succo d'arancia, martini, un po' di cava...), ma molto buona. Anche il prezzo ottimo: 10 euro la brocca, ossia un paio di bicchieri a testa (eravamo 5 per darvi un'idea). Stiamo un po' lì, chiacchieriamo e Irene ci racconta che sta facendo un master in oceanografia all'università di Barcellona. Penso "che figata, allo stile di Dirk Pitt" ehehe, poi magari va a recuperare i tesori delle navi affondate. Ci dice che non vuol fare tardi perché il giorno dopo lei e il fratello devono partire: Carlo per tornare in Italia dopo aver visitato la sorella )o chissà Barcellona) per ben una settimana, lei, Irene, perché deve andare ad Oviedo per un meeting organizzato dall'università. Ci salutiamo e Francesca, Mark ed io deciamo invece andarcene al Pipa club dove, con altri, ero stato un paio di settimane prima... Arrivati lì, in Plaça Reial, sulle scale che portano al piso in cui hanno montato questo locale, conosciamo altri italiani... Cazzo, ma è davvero strapieno qui!! "Sois una puta plaga" mi ripete giustamente Mark. Al pipa club, mentre chiediamo da bere, conosciamo una coppia di ragazzi, lui inglese e lei francese e ci mettiamo a parlare in inglese (dovevamo davvero essere ubriachi a quel punto eheh).
Tempo di un'ultima birretta e ce ne andiamo. La giornata è stata molto lunga, e arriva il tempo di andarsene a dormire...
Andiamo alla metro e facciamo un pezzo di linea assieme a Francesca. Lei scende a Sants, noi invece proseguiamo fino a Les Corts.
Come vedete è stato un fine settimana all'insegna dell'Italia, con ieri poi lo scudetto dell'Inter. Oggi qualcuno mi chiedeva da che parte stessi io... Dalla parte della Roma ovviamente!!! Il video coi festeggiamenti degli interisti al Cin Cin Bar erano solo una manifestazione di cronaca...
Per concludere, due cenni sul clima: ma che c... sta succedendo? Sembra marzo anziché maggio: sono due settimane che il cielo è spesso nuvoloso e piove. Anche oggi stamattina il cielo è stato bello nero, poi nel pomeriggio si è riaperto. Boh, chi ci capisce qualcosa è bravo. Io so solo che ancora dormo con le coperte :-)) E tra due settimane stiamo in giugno, vabbé...
Buonanotte gente!!!

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