E adesso, dopo aver postato due notiziuole dalla Spagna (vedi il post precedente), mi accingo a scrivere qualcosa sul fine settimana appena trascorso. Un fine settimana loco. Chi mi segue in questo blog dovrebbe ormai sapere perfettamente che la parola "loco" in spagnolo significa "pazzo", e che ogni volta che uso questa parola... apriti cielo, comincio a ricevere telefonate da mio padre preoccupato, o commenti della serie "non ti trascurare"... In effetti, a volte mi preoccupo... Di certo venerdì sera abbiamo esagerato. Ma andiamo per ordine. Dopo il lavoro, venerdi' pomeriggio sono andato a vedere un appartamento nell'Eixample. Non vi dico quanto fosse buio. C'erano in tutto solo due finestre, per circa 4 stanze (+ a parte il bagno e la cucina), ossia, detto in altri termini, solo due stanze avevano la luce, mentre tutto il resto del piso era al buio. Deluso, sono andato a riprendere la metro visto che mi ero dato appuntamento con un professore dell'università (del master) per fargli un saluto e per ritirare il mio diploma che, dopo quasi due anni, finalmente mi avevano detto che era pronto, firmato e controfirmato dal rettore dell'università, la direttrice del corso...
Nel frattempo, in perfetto stile sfighesco, mi prende in pieno un acquazzone. Anche se avevo con me l'ombrello (tié!!), decido comunque di fermarmi un attimo sotto il cornicione di un palazzo per approfittarne e fare delle telefonate. Chiamo Mark per sapere cosa volesse fare la sera, ma non mi risponde. Chiamo allora Francesca e mi ricorda che Mark se ne andava al suo paese per il weekend. Le chiedo se ha programmi per la notte e mi dice che lei e un suo amico, venuto da Salerno, Danilo (che saluto se ci sta leggendo eheh), avrebbero cenato e poi sarebbero probabilmente usciti.
Diciamo allora di fare qualcosa insieme e mi offro di cucinare qualcosa per la cena. Ci diamo appuntamento per le 20:30 da lei in modo da poter andare al supermercato prima che questo chiuda per cercare qualcosa da fare per cena.
Nel frattempo, passato l'acquazzone, mi rimetto in marcia verso la metro. Un quarto d'ora dopo mi trovo già alla fermata di Zona Universitaria della linea 3, dove si trova la sede della Escola d'Estudis Empresarials della UB, Universitat de Barcelona.
Salgo al primo piano e ritiro velocemente il mio diploma. Quindi scendo e mi dirigo all'aula che mi aveva detto il professore. Gli faccio un segno e lui, 2 minuti dopo, esce. Ce ne andiamo così al bar della facoltà per farci un caffé e così ognuno aggiorna l'altro: io gli dico che ho cambiato impresa, che ho lasciato Anuntis Segundamano, e lui che invece ha chiuso la sua società di consulenza in Ecuador.
Ci lasciamo quasi subito visto che deve tornare in classe, però non prima di esserci in un certo senso promessi un altro incontro più tranquillo, in un altro momento, magari non di lezione...
Riprendo la metro e torno a casa. Mi faccio una bella doccia e sono pronto per andare da Francesca. Prendo la bici, visto che si è fatto un po' tardi, e in 7 minuti precisi sto sotto da lei. Andiamo al Caprabo che sta a pochi metri da casa sua e che sta chiudendo. Cominciamo a cercare delle cose, ma le arriva la chiamata di Danilo che sta aspettando alla fermata della metro. Abbandoniamo così le cose e usciamo per andare a cercarlo. Me lo presenta: un ragazzo che del salernitano ha poco o niente. Capello rossiccio, pelle chiarissima, accento, quello sì, salernitano! Andiamo tutti e tre al Dia, un altro supermercato, visto che il Caprabo ha ormai chiuso, mentre all'altro manca ancora un quarto d'ora prima della chiusura. Prendiamo così i vari ingredienti per fare la pasta col salmone, visto che è molto che non la faccio e Francesca sembra esserne vogliosa :-) Raccattiamo le varie cose tra gli scaffali: fettuccine del Dia (ossia della marca dell'hard discount), panna President, salmone anch'esso del Dia (vi lascio immaginare la qualità!! No, vabbé, a parte tutto, non era male), limone, cipolle. Andiamo alla cassa e pago (Francesca compra i vini, di cui uno, per cucinare, al mitico prezzo di 1,87; questo sì vi lascio immaginare la quality!!).
Andiamo a casa di Fra, e comincio a cucinare la salsa per la pasta. Nel frattempo, con Stefano, l'inquilino di Francesca, e Irene, la ragazza toscana, che pure è arrivata per la cena, cominciamo a farci un aperitivo a base di patatine, pan con tomate e ovviamente vino. Comincia così il nostro lento degrado verso l'inferno dell'alcoolismo... Arriva la pasta a tavola che una bottiglia ce la siamo già scolata. Apriamo allora la seconda. Finita la cena, tocca ovviamente un liquore, per cui non c'è niente di meglio di una crema catalana stile Bayleys.
A questo punto della serata, siamo tutti un po' allegrotti ma stiamo bene.
E' mezzanotte e decidiamo di uscire per andare ad assistere a un concerto di musica brasiliana che fanno in un locale sulle Ramblas. Andiamo così a piedi fino a Sants e da lì prendiamo la metro per Drassanes. Arrivati al posto, balliamo un pochetto al ritmo di musica brasiliana e ci prendiamo un paio di birre. E qui cominciano gli errori madornali della serata. Ossia cominciamo a mischiare gli alcoolici e - grave errore - scendiamo di gradazione. Non contenti, lasciamo il locale e ce ne andiamo ad un altro, in Carrer Nou de la Rambla, in un posto molto fighetto si direbbe a Milano. E qui giù coi chupitos: i chupitos sono degli assaggini - il primo in genere offerto dalla casa - di rum, vodka o altri superalcoolici che di per sé, se ne prendi uno non ti succede nulla, se però ne prendi alcuni (ognuno ha offerto un giro!), allora sì possono essere pericolosi.
Alle 4 siamo tornati a casa. E' a quel punto che l'alcool nel sangue aveva raggiunto i livelli soglia per la sopravvivenza (esagero eh, esagero, per l'amor di Dio, sennò domani mi arrivano miliardi di telefonate...). Torniamo a casa di Francesca e da lì riprendo la bici (vi ricordate che ero venuto in bici??). Il tragitto da casa di Fra a casa mia, un'odissea, avevo paura di beccare un palo eheheh. Con molta pazienza arrivo a casa e me ne vado a letto. Inutile dire che quando si beve, non si dorme bene, perché hai un bel po' di giramenti di testa, oltre al fatto che ogni 2-3 ore ti svegli perché devi andare a pisciare... :-//
Infatti sabato mattina mi sono svegliato con un mal di testa incredibile pensando "ma chi me l'ha fatto fare". Risultato: sabato sera ci siamo comunque visti tutti ma non abbiamo toccato una goccia di vino ehehe Abbiamo visto un filmetto italiano e poi ce ne siamo andati a letto.
Domenica, invece, mi sono alzato superriposato, ne ho approfittato per fare un giretto in centro in bici e poi siamo andati sulla spiaggia, alla Barceloneta. Alle 7 si è alzato un venticello fresco che mi son dovuto mettere la giacca: ma ci pensate?? A giugno la giacchetta in spiaggia... C'è qualcosa che non va con questo clima eh!!
Vabbé signori, vado a dormire, domani ho una fiera di marketing digitale a cui vado per lavoro. Staremo a vedere: sono due giorni, qui a Barcellona, verso il Prat.
Poi mi sa tanto che questo sabato pure lavorerò, sicché, non preoccupatevi dall'Italia, se lavoro sabato e ho solo domenica per riposare di certo non mi rovinerò il riposo con l'alcool...
Ci aggiorniamo, buonanotte e Forza Spagna (ho capito che con l'Italia tira un'arietta... meglio Torres che Gattuso!!). Ciaoooo
martedì 10 giugno 2008
Un fine settimana loco
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Un saluto a te, Francesco....
Io ho lasciato con rammarico Barcellona e sono tornato in Italia :(
Salutami Francesca e gli altri.
Ciao.
Danilo
Penso sia bello sapere che chi ci ama si preoccupi della nostra salute! Se poi una serata loca resta un eccezione ciò non dovrà preoccupare più di tanto.
Ti ricordo di passare al consolato x l'iscrizione all'AIRE.
Un bacio e a presto
papà
Posta un commento